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domenica 2 marzo 2008

Ciccio e Tore. Che Dio li protegga...almeno adesso!


La storia dei fratellini di Gravina, ci ha lasciati per l’ennesima volta tutti, di stucco. Ancora ed ancora bambini. Ancora ed ancora misteri, di quelli strani, di quelli che periodicamente caratterizzano l’Italia. Eppure questa volta, sembra che qualcosa più del solito non torni. Due bambini che crescono in un ambiente familiare travagliato dai mille problemi dei genitori, crescono in un altrettanto contesto tipicamente meridionale fatto di indifferenza, trascuratezza, forse miseria, senz’altro ignoranza. E’ ovvio che tutto questo lo si apprende dai giornali, dai tg che, obiettivamente, non sono sempre dei divulgatori di verità. Quello che sconcerta è che oggi, alla resa dei conti, non sembra che si sia fatto tutto il possibile, non tanto per salvare Ciccio e Tore, ma quanto (e questa è cosa ancor più grave!!) per cercarli. Nessuno faccia il “masto” come si dice dalle mie parti. Ma almeno parliamone.
Gravina non è New York, non è l’Aspromonte, non è il deserto. Non è infinita. Oggi quando un bambino sparisce, nell’immaginario collettivo, si pensa al pedofilo, al mostro, allo zingaro, al trafficante di organi e, solo in ultimo, alla disgrazia. In tali casi, quando si parla di disgrazia, si pensa immediatamente ad un pozzo (Alfredino Rampi di 30 anni fa, purtroppo, ce lo ha insegnato). Questa volta, si è guardato subito in casa, in famiglia. Ho quasi la sensazione che le ricerche di Ciccio e Tore, abbiano avuto come input investigativo, l’ingiucio, le malalingue. Qualcuno li aveva portati via dalla madre e questo qualcuno, doveva essere vicino al padre se non il padre addirittura. Nel frattempo nessuno sentiva i lamenti di quelle due creature giù in quel maledetto pozzo del palazzo delle cento stanze, nei pressi della casa dei bambini. Ciccio e Tore morivano. Mamma e papà si facevano guerra. La gente parlava e sentenziava….e Ciccio e Tore si disperavano. Si, qualcuno ha cercato, forse tanti o tutti. Ma nessuno ha cercato lì, dove i bambini facevano la loro prova di coraggio in quella struttura fatiscente che custodiva la tomba dei due fratelli. Solo un’altra disgrazia ha fatto svegliare l’attenzione. Solo un'altra vittima di quel pozzo maledetto ha dato la possibilità ai genitori, di poter avere i corpi dei loro figli per rimpiangerli. I due fratellini, morti insieme per la stessa causa ma non nello stesso modo. Uno dissanguato per le ferite e l’altro, prima di paura e poi perché così doveva essere, aspettando la morte come magari faceva per addormentarsi…con il ditino in bocca…
Che Dio, lassù li protegga. Almeno adesso!