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domenica 10 gennaio 2010

LE MIE CERTEZZE: Adelaide, Clasiana e Greta.

Adelaide

Vorrei di nuovo dirti tante cose,
le solite le butto, non le rose.
Andrei nel cielo a prenderti la luna,
di più prezioso non c’è cosa alcuna.

Capelli scuri come un nascondiglio
Dove poter riporre l’attenzione,
ed occhi neri, profondi come il buio,
guardarti tutta, questa la mia illusione.

La voce chiara, cancella l’innocenza,
scolpisce nel cervello le parole e,
similmente, come la coscienza,
matura tutto , proprio come fa il sole.

Pensarti è un sogno, vederti, un’astrazione,
rimbalzano nel corpo i movimenti,
 cacciar per sempre l’inutile incertezza
recandomi per stima una carezza.

Vorrei di nuovo dirti tante cose
Che siano di stimolo nel sonno,
nel sonno puro che ho dalla tua vita,
bellezza limpida, bellezza tua infinita.



A Clasiana

Briciole di stelle in un abbraccio
salti nel buio e nella pelle
ricordi e speranze realizzate
e splendide creature appena nate

Squilli di telefono nel buio
di gente uguale a noi e insieme a noi,
bellissimi colori intorno all’aria
sorrisi e voci, uniti a cori.

Ci sei adesso tu, stellina, mia
nel cuore, nella vita e nel futuro
da spendere con noi e insieme a noi,
in un domani tuo, certo e sicuro

Papà


Greta

Torna la luce ed un sorriso ancora,
già vista ed odorata tempo fa;
la vita esplode, bella come allora,
sfatando tutte le banalità.

I movimenti, i ritmi calcolati
Di un meccanismo sovrannaturale,
ti fanno riscoprire in poco tempo
che è una vita, piccola e grandiosa,
a farti grande, a renderti immortale.

A farti aver la forza di guardare
Il bene e il male e cio’ che appare strano,
rendendo immenso il gusto di pensare
che, sì, è stupendo, prenderti la mano.

Papà.