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domenica 4 ottobre 2015

GUERRA DI CAMORRA A NAPOLI-1000 AGENTI IN PIU' O PENE PIU' SEVERE? -

Il ministro Pinotti vuole mandare 1000 agenti (tra polizia e carabinieri) di rinforzo per fronteggiare l'emergenza criminalità a Napoli, sconvolta da - si dice - 70 clan, molti dei quali, retti da mocciosi pronti a tutto.
Ma se triplicassimo le pene, con la certezza che le stesse vengano applicate, non sarebbe meglio di 1000 agenti di rinforzo? Quelli che ormai sono definiti reati "minori" come furti, scippi ecc...sono quelli che a Napoli ormai da anni, destano piu' allarme sociale e che creano insicurezza e paura tra la gente. Paura ed insicurezza alimentata dal fatto che gli autori, quando presi e se presi, non espiano la propria pena e se la espiano, è irrisoria rispetto al danno materiale e morale cagionato. Se io a Napoli pago tre volte di più il premio assicurativo sulla mia macchina per il furto e l'incendio o l'RCA perchè - si dice anche questo - c'è una maggiore sovra esposizione delle auto al furto ed alle truffe assicurative, perchè non triplichiamo le pene  connessi a queste tipologie di reato invece di penalizzare e far pagare sempre ed in tutti i modi, solo le persone per bene? La verità è che i problemi, non si vogliono risolvere e i politici ed i benpensanti, dimenticano che la liberta e la democrazia puo' essere garantita solo se le leggi ed i regolamenti vengono rigorosamente rispettati, da tutti. Soprattutto da chi le leggi le propone e le vota. Ma questo è un altro discorso.

giovedì 1 ottobre 2015

RINNOVARE LA TOPONOMASTICA DELLE CITTA' ITALIANE

Ovviamente, tra le cose da rinnovare nelle città e nei paesi d’Italia, quello della toponomastica è certamente l’ultimo problema da affrontare, tuttavia, dopo l’attribuzione a Pino Daniele di una via di Napoli, una riflessione deve essere obbligatoriamente fatta. Il novecento, da meno di venti anni archiviato, per tutti gli avvenimento che lo hanno caratterizzato, ha messo in evidenzia decine se non centinaia di personaggi che a vario titolo, hanno dato lustro alla propria città o all’Italia stessa. E’ ovvio che certamente poter attribuire ad essi una via o una piazza, non è cosa facile se a questo va da considerare che le strade, le piazze e le vie, sono ormai vincolate da un’urbanistica ben definita e di rara espansione territoriale se non in località dove ancora tanto c’è da investire nell’edilizia e nell’espansione in genere. Allora, a mio modesto parere, questa esigenza di carattere soprattutto culturale, puo’ essere semplicemente soddisfatta, anche attraverso una mera sintesi storico-politica. Ovvero: che senso ha – ancora oggi – vedere delle strade, dei corsi, delle piazze, dedicate ai nomi dell’ormai archiviata ed ingrata monarchia? Perché ancora percorriamo in tutta Italia, migliaia di “Corso Vittorio Emanuele”, Via Amedeo di Aosta, Viale Regina Margherita ecc…?
In italia, la monarchia è o non è stata delegittimata quasi un secolo fa dal popolo italiano grazie al suo desiderio di democrazia?. Allora, eliminiamo questi nomi dalle strade e dalle piazze italiane mantenendoli solo nei libri di storia perché è lì che devono essere giustamente indicati e tramandati – nel bene e nel male – e rimuoviamo quelle scritte ormai inappropriate, sostituendole con i nomi delle tante eccellenze che nel secolo scorso fino ad oggi, hanno dato lustro alle nostre città. Ma è solo un'idea...