Non credevo, a dire il vero, di dovermi spingere fino a questo punto, e cioè di aprire una finestra sulla politica nazionale. Qualche anno fa, forse, una cosa del genere sarebbe stata considerata da me, abbastanza normale, schietta, sentita e carica di coinvolgimenti emotivi. Oggi no, purtroppo non è così. La flotta (o il gregge) della politica nazionale non mi stimola, non mi attrae e spesso, m’innervosisce. L’inciucio ha preso il posto della dialettica dei contenuti, dei fini, delle critiche rivolte al miglioramento. Anni fa gli schieramenti erano tanti e forse gli uomini erano gli stessi ma fra essi, sfilavano personaggi che incarnavano senza dubbio, le vesti dei leaders, dei trascinatori, dei detentori delle ideologie che per oltre 30 anni hanno consentito all’Italia, dal dopoguerra in poi, di coltivare e mantenere sempre viva la democrazia. Oggi la democrazia è sommersa dalla confusione e dai vuoti ideologici. Gli ex comunisti arrivano addirittura a rinnegare il loro passato e con esso, una fetta di storia. I fascisti – o la destra – hanno pensato bene di ricucire i rapporti con gli ebrei, a chiedere scusa per il genocidio e la connivenza nazista durante il ventennio del regime del duce, a definirsi una grande coalizione “centrodestrista” e a fare l’amore con la D.C. ed il P.S.I. riciclati da Berlusconi. Si, perché non si puo’ far finta di non considerare le cose come stanno. Dopo l’inchiesta “mani pulite” i grandi partiti che erano sempre stati grandi proprio perché potenti, scomparirono con le sigle e con i simboli. Qualcuno che raccogliesse questa eredità che ancora aveva tanti conti in sospeso, doveva esserci. Qualcuno che doveva rendere i tanti piaceri ricevuti a “vario titolo” doveva entrare in campo, millantando una ventata di novità e di idee nazionali e non nazionaliste, di centro e non centriste, di destra e non fasciste, operaie e da confindustria, doveva pur esserci. Berlusconi si lanciò – con rischio zero – in questa nuova avventura i cui esiti, dall’inizio furno prevedibili e scontati. Gli elettori e baroni del partito della maggioranza cattolica – la D.C. – avevano perso il loro riferimento con lo scioglimento del grande partito di maggioranza. Il P.S.I. che per anni dirigeva i cosiddetti “governi ombra”, si era dissolto ed il suo segretario-presidente CRAXI, dovette darsi latitante per non finire nelle patrie galere. Il P.C.I., coinvolto, seppur in maniera minore nello scandalo di mani pulite, sotterrò la falce e martello, ruppe con l’est, indosso il doppiopetto e la cravatta, lasciando l’eskimo e la tuta blu ad un nostalgico ex sindacalista di nome Bertinotti, diventato poi in seguito famoso per aver candidato nel suo partito, persone discutibili sotto l’aspetto morale, politico ( al limite della legalità) ed intellettuale. Nulla di particolare, si badi, verso i no global ed i trans. Anzi, singolarmente rappresentano comunque un’evoluzione della nostra società, un modo di pensare ed un modo di essere. Diverso è se, partendo da concetti di libertà e di benessere comune e da diffondere, si celano persone che poco hanno a che vedere né con la classe operaia ed il proletariato, né con chi, nel rispetto del pianeta e dell’essere umano, combatte contro la globalizzazione. Nulla di particolare verso coloro i quali vivono la loro sessualità come gli pare e piace. Al contrario è se essi stesso, non attraggono i riflettori su se stessi solo per atteggiamenti esibizionisti e giammai per contenuti di natura politica ed universalmente sociale. Non credo che una società sia giusta se c’è giustizia e serenità anche per i trans, per le minoranze ecc. Sono fermamente convinto che una società se è giusta, E’ GIUSTA E BASTA! Il 14 aprile si voterà per rinnovare il Parlamento Italiano ed alcuni Consigli Comunali. Le persone però sono le stesse di qualche mese fa. Sono sempre quelle che per 15 mesi, mantenendosi su una maggioranza risicatissima, hanno governato con una colazione di centro sinistra. Sono gli stessi che oggi si vomitano addosso vicendevolmente ed alla faccia dell’unità della sinistra e della classe lavoratrice. Gli altri, quelli di centro destra, pure sono gli stessi. Qualcuno è stato tenuto in disparte perché sul suo capo pende qualche avviso di garanzia o una condanna. Una scelta che è servita a dare un’immagine di rigore morale che, effettivamente, se ne sentiva da tempo la necessità. Ma sono sempre gli stessi e, con questi personaggi che stavolta, illustrano programmi elettorali molto simili, propongono semplici ma efficaci soluzioni per fronteggiare questa insostenibile “recessione economica” ormai già in corso, personalmente e sinceramente, non riesco ad identificarmi per nulla. A 45 anni con tante idee ancora nella testa e con qualche ricordo da barricata, il 14 aprile venturo, me ne starò a casa ad imbestialirmi con quelli di BUONA DOMENICA.
PAZIENZA!!
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