Dopo l’ennesima estate dei veleni, ricca di piccoli scandali che la stampa piu’ o meno vicino alle stanze dei bottoni, puntualmente propone all’opinione pubblica per farla distrarre dalle problematiche importanti che sconvolgono il nostro Paese; dopo averci ammorbato per mesi sulla casa di Montecarlo di TULLIANI in merito all’affaire FINI-AN, nella nostra realtà, si riusciva a tenere in sordina l’ennesimo scacco matto ai danni della società per bene. Il siluramento del Colonnello Fabio Cagnazzo, Comandante del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Castello di Cisterna, a seguito delle dichiarazioni di un pentito rese ad alcuni alti magistrati della DDA di Napoli, che indicherebbe l’Ufficiale dell’Arma, una pedina della criminalità organizzata, favoreggiatore dei camorristi e che piu’ ne ha piu’ ne metta.
Orbene.
Premesso che su fatti altrettanto importanti le istituzioni moralmente coinvolte nella vicenda, hanno espresso pubblicamente solidarietà verso il proprio ufficiale coinvolto, o meglio additato come essere coinvolto in una grave vicenda penale, nel caso Cagnazzo, ciò non sembra essersi verificato. Perché? E’ mai possibile che solo la società civile per bene, debba esprimere solidarietà ad un onesto servitore dello Stato? O forse perché solidarizzare istituzionalmente con Cagnazzo, nel suo stato attuale di ufficiale atipico, sbirro di frontiera e”guardia nfame” della provincia partenopea, crea prevedibili imbarazzi visto che di lui e dei suoi uomini, non si fa che parlarne solo bene? Se è vera questa riflessione, allora la cosa è grave. In un momento in cui:
- il Comandante dei ROS di Milano con i suoi Marescialli, viene condannato per associazione a delinquere finalizzato al traffico di sostanze stupefacenti;
- Il generale MORI torna alla ribalta per la vicenda circa le modalità e le attività che condussero all’arresto di Totò Riina
Tuttavia, nel primo caso, sembra che il Comando Generale dell’Arma abbia espresso solidarietà e “fiducia” per il Comandante dei ROS, mentre per Cagnazzo, non sembra si sia letto nulla a suo favore….Mori,..vabbè..che ne parliamo a fare….lui ha “solo” arrestato Totò Riina…Cagnazzo ha “soltanto” arrestato 180 latitanti.
La differenza di posizione, sebbene ci faccia piacere per il Comandante dei ROS di Milano, ci appare tuttavia, alquanto “strana” ed apre la porta a tutta una serie di dubbi che qui, per correttezza, non osiamo assolutamente esternare.
Un’estate dunque, quella dei Carabinieri di Castello di Cisterna, calda, afosa ma pregna di menzogne e di sete di verità…
Siamo a Novembre..e Cagnazzo…dov’è? A Foggia non c'è!
CHI L’HA VISTO?
Caro "Almeno parliamone",
RispondiEliminaCome si faccia a prendere posizione da parte del Comando generale dell'Arma dei Carabinieri, che non penalizzi in alcun modo, ossia con trasferimento immediato o addirittura in congedo,l'attuale comandante dei Ros, generale Ganzer,che dalla sentenza viene espressamente cagionato " dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici", ossia dell'impossibilità immediata di dover continuare a ricoprire detto incarico.
Invece, il generale Mario Mori, si dovrà difendere dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa: causa trattativa Stato-mafia e mancato arresto nel'95 del boss mafioso Bernardo Provenzano.
Evidentemente,il caso che riguarda,invece, in prima persona,il Colonnello Fabio Cagnazzo,ha dell'inverosimile. In quanto adduce a delle dichiarazioni di un collaborante,che lo imputa di essere al soldo della camorra.Dopo anni di permanenza a Castello di Cisterna con l'arresto di centinaia di latitanti arrestati.E neanche un tentativo da parte della Camorra di eliminarlo fisicamente.Così come avvenne per il Colonnello Giuseppe Russo alla Ficuzza di Palermo nel 1977.
Un validissimo investigatore di camorristi,dunque,che subisce l'affronto della "mafiosità", ed invece di relegarlo a posizioni di prim'ordine,al fine di ribaltare un giudizio, quantomai offensivo e denigratorio per la divisa che porta - quella " con gli alamari cuciti sulla pelle" - rimane, a quanto si desume,scomparso dalla sua successiva destinazione - Foggia, Reparto investigativo- ove non avrebbe fatto mancare la sua esperienza nella lotta contro la Sacra Corona Unita.
Caro Almeno parliamone,credo, che Lei abbia una maggiore predisposizione alla ricerca d'informazione riguardante tale fatto,avendo avuto modo di conoscere di persona,in loco, il Colonnello Cagnazzo.
Rimango, pertanto in attesa, di ulteriori notizie, attraverso questo sito informato.
N.B.COMPLIMENTI SINCERI PER IL VIDEO INERENTE AL POST:IL GENERALE CARLO ALBERTO DALLA CHIESA E'IMMANCABILE.GRAZIE...
Caro " Almeno parliamone",
RispondiEliminaIn osservanza del fatto, che un Reparto non rimane mai sguarnito,l'Arma dei Carabinieri, al posto del Colonnello Fabio Cagnazzo resosi "irreperibile", chi ha destinato al Nucleo investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna?...
...se posso intromettermi, il Comando del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, attualmente è retto dal Cap. Meola Michele, già vice Comandante del Col. Cagnazzo
RispondiEliminaCaro Almeno parliamone,
RispondiEliminaEppure dalle ultime notizie riportate sui vari quotidiani d'informazione,anche dopo,la riconoscenza della cittadinanza onoraria di Nola,il Colonnello Fabio Cagnazzo,risulterebbe essere stato inviato proprio al Nucleo investigativo di Foggia.
Spulciando qua e là da internet,però,l'ufficialità dell'ultima destinazione, non pare comprovare le voci che lo vorrebbero a Foggia...?!
..lei c'era a Nola?
RispondiEliminaDall'articolo de " La Repubblica" dal titolo "Delitto Vassallo, la svolta
RispondiEliminaOra si indaga a Scampia",pubblicata sul Suo sito,risulta che il colonnello Fabio Cagnazzo è in servizio a ROMA, e non come si doveva in quel di Foggia al Reparto investigativo per contrastare i clan, ed arrestare i latitanti di spessore della Sacra corona unita.
Una PROTEZIONE da parte del Comando generale dell'Arma dei Carabinieri,che ha dell'inverosimile,invece di essere,una presa di posizione da parte dell'alto ufficiale, dopo le polemiche accorse contro di lui per collusione con la Camorra...