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giovedì 14 settembre 2017

CAMILLERI: Preferisco ascoltarlo e vederlo parlare

L’altra sera, ho riscoperto il piacere di una bella televisione ed il fatto che si tratti di Rai 3, per quanto mi riguarda ed al di là di cio’ che è intuibile leggendo questo blog, è stato solo un caso. Ha ripreso il programma di approfondimento condotto da Bianca Berlinguer, “Carta Bianca”. Io, a dire il vero, prima di sintonizzarmi e rimanerci all’ascolto, stavo “zappando” alla ricerca di qualcosa che potesse attirare la mia calata attenzione e, nell’eseguire quasi meccanicamente questa rituale manovra, mi sono imbattuto nel simpatico volto di uno degli uomini viventi più grandi d’Italia – e non solo - : Andrea Camilleri.
Premetto che non sono per nulla appassionato delle avventure in televisione del Commissario Montalbano, confesso di non aver mai visto neppure un episodio intero, ma di aver letto invece alcune sue avventure direttamente dalla penna magistrale del suo autore. Ho sempre ascoltato con piacere le sue parole ed il suo modo di parlare da uomo di Sicilia. L’italiano con l’inflessione siciliana è una musica irriproducibile. Ascoltare un siciliano parlare italiano è come ascoltare musica, non un discorso. La cadenza, il ritmo delle parole talune leggermente prolungate piu’ del dovuto e, se il discorso pone una domanda, questa mi mette addosso una forma di imbarazzo, quasi che non sappia cosa rispondere, anzi,  spero che chi parli dia da solo la risposta e mi liberi quindi dall’imbarazzo. Camilleri, in tutta questa sorta di alchimia vocale, è la classica ciliegina sulla torta. Ancor più piacevole per me ascoltarlo, quando la sua voce era ancora più roca dall’uso ed abuso delle sigarette. E’ sempre stato un grandissimo fumatore e mi sembra che ancora oggi, a 92 anni, fumi ancora, quasi a dimostrare quello che sempre dice e cioè, che la maggior parte dei mali di questa terra, di questa umanità, siano stati generati dai luoghi comuni. Bhè, è ovviamente un paradosso. Ma credo anche che le migliaia di sigarette che ha fumato nel corso della sua lunga vita, si siano sentite orgogliose di avergli fatto compagnia durante la stesura dei suoi scritti o dei suoi momenti di riflessione. In trasmissione avrebbe potuto parlare di tutto e sono sicuro che possa e sappia parlare di tutto. Una lucidità da fare invidia ad un trentenne (figuriamoci a me che di anni ne ho 54 anni)…tra la domanda della Berlinguer e la sua risposta non trascorreva più di un secondo, sintomo di un immutato piacere alla comunicazione ed alla condivisione del suo pensiero arricchito dalla saggezza di un uomo vissuto.
Grazie a Bianca, ha ripercorso anche ad alcune tappe importanti della sua vita. Da quando, giovane neo nazi fascista (piu’ per induzione paterna che per maturazione personale), in una riunione tenuta da un gerarca nazista, si convinse della vigliaccheria fascista e della follia nazista raggiungendo quella che fu una vera e propria “conversione” al socialismo ed a quello che egli ha intenzionalmente voluto sottolineare, comunismo italiano. Definizione questa che, chi non è comunista non riesce a comprendere ma chi invece lo è stato e lo è sentimentalmente ancora, non puo’ non commuoversi e lasciarsi ad un malinconico sorriso stile“amarcord”.
“Dei politici moderni, nessuno mi esalta o è esaltante (sostanzialmente questa la sua risposta su esplicita domanda della Berlinguer)…i politici veri, erano e sono stati quelli del dopoguerra”. In pratica tutti quelli dalla nascita della Repubblica e di tutto l’arco costituzionale, indicandone  la fine con Aldo Moro ed il suo omicidio,  passando per il padre della conduttrice.
Sui vaccini, si è espresso favorevolmente (giustamente! n.d.r.) riuscendo ad essere anche su tale argomento, un epico narratore della sua esperienza giovanile di quando, giovanissimo, una volta sottoposto a vaccinazione, si doveva stare a letto a riposare e, stando a letto, si poteva leggere. “Ecco: vaccinarsi e stare a letto dopo la vaccinazione è importante perché così si puo’ leggere tranquillamente a letto”. Geniale!
Ha parlato della sua cecità…che è una condizione e non un handicap dopo tanti anni. Ha detto che vede grazie ai ricordi…ha parlato del suo ultimo libro che uscirà il 28 settembre prossimo, libro che scrive “sotto dettatura”..massimo tre pagine al giorno.
Libro che forse non leggero’.
Preferisco ascoltarlo e vederlo parlare. 


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