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domenica 14 ottobre 2007


Democrazia….ma per favore…!!!

Ormai il ricordo di una terra abitata da gente mite, sincera, socievole, solidale, è lontano, troppo lontano. Ai nostri padri ai quali si chiedeva quale fosse il significato di queste parole, essi ci rispondevano con degli esempi. Bastava guardarsi attorno o prestare attenzione alle parole, che quei termini venivano subito intuiti ed interiorizzati. Sono bastati pochi decenni per trasformare tutto. Si, trasformare! La retorica e la demagogia spesso, ci fanno guardare al passato come qualcosa di trascorso e pertanto finito. I tempi cambiano, cambiano gli uomini ed i loro atteggiamenti, si affinano i gusti, aumentano i bisogni e con essi, al contrario, si dimezza il tempo che si vuole spendere per soddisfarli. Dopo gli anni 70, dopo quel confuso ma tuttavia grande movimento culturale che tenne unita, su diversi fronti, un’intera generazione, la mancanza di valori e di punti concreti di riferimento, generò il cosiddetto “riflusso” che sversò la generazione successiva, verso mode ed atteggiamenti che hanno avuto, con quelli di adesso, la loro massima espressione. Questi cambiamenti investirono l’intera nazione ed anche il sud fu teatro di questa strana messinscena. Tutto cominciava sempre di più a ruotare intorno ad una spasmodica ricerca di benessere o presunto tale. Forma e sostanza non si incontravano ormai più e chi non rincorreva le mode ed il guadagno sostanzioso da raggiungere con minimi sforzi e sacrifici, era retrò o, peggio ancora, “out”, un poveraccio insomma. Il mercato dell’illecito probabilmente profittò anche di questa situazione di insoddisfazione e di ingordigia. Perché c’è da dire che non sempre uscire fuori dall’orbita della legalità, derivi da una sostanziale condizione di bisogno o di necessità. Se così fosse, tutti saremmo potenzialmente dei criminali, disposti all’occorrenza, a rubare, spacciare, corrompere, uccidere a secondo dei nostri bisogni o delle ambizioni ad essi legati. La criminalità ha sì, sempre trovato facile manovalanza negli ambienti bisognosi ma questi si rivolgono ad essa per mera cupidigia di soldi e di potere. Io credo che colui che cerca il potere abbia una personalità fondamentalmente afflitta da un grande complesso di inferiorità, da narcisismo della peggiore specie e da una mania di protagonismo legata forse a qualcosa anche di patologico. Il benessere ed il potere, quello ufficiale ed accettato dalla società legale, è la materializzazione di uno stato di libertà senza uguali, soprattutto per chi detiene benessere e potere. La nuova scena politica degli ultimi anni dove i grandi imprenditori controllano e gestiscono con il loro benessere, milioni di voti ricavando da questi, tanto potere, dimostra quanto sia reale e concreta questa affermazione.
Essi per esistere ed insistere nella loro scelta antagonista alla civiltà, si avvalgono della collaborazione, opera e connivenza di disperati di ogni specie. Poveracci svuotati dai più semplici contenuti che seguono un miraggio di rispetto che trova realizzazione solo grazie alla forza intimidatrice e all’assoggettamento dei deboli che non hanno, nello Stato ufficiale, un giusto, equo ed integerrimo riferimento. Si ruba, si ammazza e si distrugge con una facilità credo, senza precedenti. L’intimità della proprietà privata, viene violata senza alcun problema, gli spazi vivibili sono “a ore”. Gli esempi, per i più giovani, sono tra i peggiori e si fa fatica a sostenere e talvolta dimostrare, che i valori dettati dal senso civico, sono quelli giusti ed unici. Le città, ma soprattutto la nostra e, peggio ancora di più, la periferia e la sua provincia, è alla mercè di vandali spietati inseriti in un sistema regolato dalle leggi “parlate e tramandate”, in netto contrasto con quelle scritte e veramente da rispettare. Dall’altro, uno Stato, quello Ufficiale, che fa fatica ad essere ancora credibile. Rappresentato da inetti soggetti confusi e spesso collusi, che fanno fatica a sostenere anche il contradditorio dialettico della tv pazzatura, ma sono bravi, bravissimi, ad esibirsi su barche, in discoteche o in compagnia della mignottella di turno che, a differenza loro, evidentemente sa fare molto bene il suo mestiere.
E’ questa purtroppo, la società che viviamo e i margini di miglioramento non ci sono e non si vedono. Nessuno ha il coraggio di affrontare le emergenze per quelle che sono effettivamente… EMERGENZE! La scusa è quella è che si potrebbe mettere in pericolo la democrazia. Ma perché in Italia, o meglio ancora, nel sud italia, si puo’ parlare ancora di democrazia?...ma per favore….!!!
Ah, dimenticavo… oggi sta per nascere un nuovo partito, un nuovo partito fatto di tanti partiti, erede degno di tutti i partiti che hanno governato per 40 anni l’Italia, prima della 2^ Repubblica. Vecchi bacucchi tornano alla ribalta archiviando spudoratamente il loro grezzo passato politico e morale e, con i nuovi manzi politici d’assalto, si contendono, con questa scimmiottata dalle vaghe origini americane, il nuovo padrone di turno e, per diventarlo, ammiccano a destra e a manca con un occhio attento anche al “grillo parlante”. Un comico che ha capito bene che per far ridere in Italia non ci vuole tanta fantasia. Basta ispirarsi alle cose su cui c’è soltanto da piangere!

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